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Rassegna stampa 03/09/2025
3 Settembre 2025L’Isola d’Elba accoglie la serata finale del Premio Brignetti
Mentre l’estate si avvia lentamente a concludersi, lasciando dietro di sé le giornate luminose che l’Elba ha regalato ai tanti ospiti di agosto, l’Isola si prepara a un appuntamento speciale. Con l’arrivo di settembre, infatti, siamo ormai alla vigilia della serata che proclamerà il vincitore tra i tre finalisti del Premio Letterario Internazionale Raffaello Brignetti. Un evento che rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso cominciato già a maggio, con la designazione di questi autori giunti all’ultima selezione. Ora, sarà Portoferraio a fare da cornice al verdetto finale: qui, sabato prossimo, le due giurie, quella tecnica e quella popolare, decreteranno l’opera vincitrice, coronando l’autore prescelto con l’attribuzione del prestigioso riconoscimento.
Gli ospiti
La partecipazione di illustri protagonisti del mondo dell’erudizione, della letteratura, dello spettacolo e delle Istituzioni conferma, ancora una volta, la rilevanza internazionale di questa manifestazione. Alla serata conclusiva, accanto alle Autorità locali, sono attesi rappresentanti di primo piano della cultura nazionale. Tra questi, l’ On. Federico Mollicone, Presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, insieme ad alcuni autori che nelle passate edizioni hanno avuto l’onore di fregiarsi del Premio Brignetti. Si tratta di una cornice di presenze prestigiose che rende l’evento non soltanto un appuntamento letterario, ma anche un’occasione di dialogo culturale di alto profilo.
La parabola dell’esistenza in tre libri
Le opere finaliste del 2025, selezionate dalla giuria nello scorso mese di maggio, si distinguono tra di loro per un inatteso e affascinante legame di complementarietà. Pur diverse per stile e contenuti, esse compongono insieme un mosaico che restituisce una visione completa dell’esperienza umana. Ciascun libro illumina infatti una dimensione essenziale dell’esistenza: l’essere, il dover essere e il divenire. Ne scaturisce una parabola letteraria che accompagna il lettore dal particolare al generale, disegnando con sorprendente organicità un itinerario nel cuore della condizione umana contemporanea.
L’essere – Settembre nero di Sandro Veronesi
Il romanzo di Sandro Veronesi rappresenta la dimensione più cruda e ineludibile dell’esistere. È il quotidiano segnato dai traumi della storia e dalle ferite della memoria collettiva, che ritornano con la stessa insistenza dei telegiornali, scanditi da lutti e commemorazioni. Settembre nero incarna l’essere nel suo significato più pieno: una realtà a tratti dolorosa, spietata, implacabile, dove adolescenza, vicende storiche e traumi personali si intrecciano in una trama che non concede illusioni. È il punto di partenza da cui si misura il peso autentico della vita, senza maschere né finzioni.
Il dover essere – Autobiografia dei miei cani di Sandra Petrignani
Con l’opera di Sandra Petrignani si apre lo spazio dell’“etico”, ossia di ciò a cui l’uomo dovrebbe aspirare. Autobiografia dei miei cani è un libro che diventa invito alla cura, alla complicità, alla capacità di sentire. Attraverso il legame con gli animali si apre la via a un messaggio più ampio, che investe anche i rapporti tra esseri umani. In un tempo spesso dominato dall’indifferenza, la Petrignani richiama a un risveglio dell’empatia: il “dover essere” non come imposizione normativa, ma come tensione naturale verso una umanità più attenta, affettuosa, capace di costruire alleanze gentili.
Il divenire – Corpo, umano di Vittorio Lingiardi
A completare il trittico è l’opera di Vittorio Lingiardi, che apre la prospettiva del divenire. Corpo, umano esplora con profondità il rapporto che ciascuno ha con sé stesso, attraverso l’intreccio di corpo, psiche e cultura. È un libro che invita alla conoscenza di sé, alla cura interiore ed esteriore, a una consapevolezza intesa non come esercizio astratto, ma come vera e propria forma di felicità. Qui il divenire non è solo cambiamento: è direzione, progetto, costruzione di un cammino personale fondato su una comprensione radicale della propria umanità. Più che un’opera letteraria, è un appello civico: interrogarsi sulla propria vita, rispondere alle ferite, scegliere la cura e la via del risanamento.
Valore e prestigio
Le tre opere finaliste di quest’anno non rappresentano soltanto la forza intrinseca della letteratura, ma testimoniano anche il prestigio sempre crescente del Premio Brignetti. La notorietà che il Premio ha saputo conquistare si riflette direttamente sull’Isola d’Elba, che si rivela non solo come scrigno di bellezza naturale e di memoria storica, ma anche come laboratorio di cultura viva, capace di attrarre autori di statura nazionale e internazionale. La presenza di scrittori italiani e stranieri, insieme a quella delle più alte rappresentanze culturali e istituzionali, sarà per il pubblico un’ulteriore conferma della statura raggiunta dalla manifestazione. . In definitiva, il “Brignetti” non è più soltanto un premio letterario: è il segnale concreto di un’Italia che sa valorizzare i propri territori, trasformandoli in veri ponti culturali. È un riconoscimento che cresce di anno in anno e che conferisce all’Elba il privilegio di consegnare alla comunità nazionale e internazionale il suo contributo più autentico e nobile: quello della cultura.
Prospettive future
Dal punto di vista organizzativo, il Comitato promotore, guidato dal Presidente Roberto Marini, guarda già oltre l’orizzonte della cerimonia del 6 settembre. L’obiettivo è quello di consolidare ed espandere le collaborazioni con i protagonisti della letteratura nazionale e internazionale che interverranno al Premio per proiettare l’iniziativa verso un futuro di respiro europeo e mondiale. L’intento dichiarato è rafforzare i legami con le principali fiere del libro e con gli istituti culturali stranieri, così da ampliare la risonanza mediatica anche all’estero e consacrare l’Elba non soltanto come meta turistica d’eccellenza, ma come luogo letterario di statura globale. . Il traguardo è chiaro: fare del Premio Brignetti un ponte stabile tra Roma, l’Italia e il mondo, capace di restituire alla letteratura il suo compito più alto, quello di illuminare la vita collettiva, e insieme di consegnare all’Isola d’Elba un ruolo centrale nella geografia culturale internazionale.
di Alberto Zei
