SECONDO APPUNTAMENTO AL CAFFE' LETTERARIO |

Disperati presidente del Comitato Promotore
PORTOFERRAIO. Secondo appuntamento del "Caffè Letterario", alla Gran Guardia, nell'ambito del Premio letterario Elba. Alle 17,30 (23.5) incontro con Giuseppe Neri componente della giuria letteraria del Premio Brignetti, scrittore e giornalista per anni in Radio Rai, autore del "Paginone" e di tante altre iniziative culturali, nonché di libri di successo. Presenterà un altro testo finalista "Inverno alla Grand Central" (Nottetempo) di Lee Stringer, romanzo autobiografico che narra della rinascita dell'ex pubblicitario finito nel tunnel dei senzatetto, fino a diventare affermato scrittore."
Un momento importante il "Caffè letterario"- fa notare Icilio Disperati, presidente del Comitato Promotore del concorso elbano intitolato alla memoria di Raffello Brignetti.- Un meeting gestito con il Comune mediceo, aperto a tutti, al quale parteciperanno i giurati popolari che stanno esaminando i tre romanzi che si contendono la vittoria dell'edizione del 2009. Come ogni anno fanno parte della giuria popolare anche classi delle scuole superiori, questa volta coinvolte dalle prof. Barboni, Frola e Catuogno, del liceo Foresi e del Commerciale Cerboni. Il premio letterario deve essere conosciuto nel modo più ampio, quale bene culturale del nostro territorio".
"Inverno alla Grand Central" (Nottetempo)
Lee Stringer lavorava agli inizi degli anni 80 come copywriter pubblicitario, poi tutto precipita fino all’incontro con la droga e l’alcool. Cade nel fango della strada, a vivere come un senza tetto a New York presso la Grand Central Station. È una storia di crisi e resurrezione, la storia vera dell’autore, semplice ma efficace. L’autore propone ai lettori, le sue difficoltà per poi riuscire a tornare ad una vita migliore grazie alla scrittura. Un ottimo esempio di memoir, con una sorprendente nuova immagine di New York.
Lee Stringer lavorava agli inizi degli anni 80 come copywriter pubblicitario, poi tutto precipita fino all’incontro con la droga e l’alcool. Cade nel fango della strada, a vivere come un senza tetto a New York presso la Grand Central Station. È una storia di crisi e resurrezione, la storia vera dell’autore, semplice ma efficace. L’autore propone ai lettori, le sue difficoltà per poi riuscire a tornare ad una vita migliore grazie alla scrittura. Un ottimo esempio di memoir, con una sorprendente nuova immagine di New York.
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SECONDO APPUNTAMENTO DEL CAFFE' LETTERARIO |

PORTOFERRAIO. Secondo appuntamento del "Caffè Letterario", alla Gran Guardia, nell'ambito del Premio letterario Elba. Alle 17,30 (23.5) incontro con Giuseppe Neri componente della giuria letteraria del Premio Brignetti, scrittore e giornalista per anni in Radio Rai, autore del "Paginone" e di tante altre iniziative culturali, nonché di libri di successo. Presenterà un altro testo finalista "Inverno alla Grand Central" (Nottetempo) di Lee Stringer, romanzo autobiografico che narra della rinascita dell'ex pubblicitario finito nel tunnel dei senzatetto, fino a diventare affermato scrittore."Un momento importante il "Caffè letterario"- fa notare Icilio Disperati, presidente del Comitato Promotore del concorso elbano intitolato alla memoria di Raffello Brignetti.- Un meeting gestito con il Comune mediceo, aperto a tutti, al quale parteciperanno i giurati popolari che stanno esaminando i tre romanzi che si contendono la vittoria dell'edizione del 2009. Come ogni anno fanno parte della giuria popolare anche classi delle scuole superiori, questa volta coinvolte dalle prof. Barboni, Frola e Catuogno, del liceo Foresi e del Commerciale Cerboni. Il premio letterario deve essere conosciuto nel modo più ampio, quale bene culturale del nostro territorio".
"Inverno alla Grand Central" (Nottetempo)
Lee Stringer lavorava agli inizi degli anni 80 come copywriter pubblicitario, poi tutto precipita fino all’incontro con la droga e l’alcool. Cade nel fango della strada, a vivere come un senza tetto a New York presso la Grand Central Station. È una storia di crisi e resurrezione, la storia vera dell’autore, semplice ma efficace. L’autore propone ai lettori, le sue difficoltà per poi riuscire a tornare ad una vita migliore grazie alla scrittura. Un ottimo esempio di memoir, con una sorprendente nuova immagine di New York.
Lee Stringer lavorava agli inizi degli anni 80 come copywriter pubblicitario, poi tutto precipita fino all’incontro con la droga e l’alcool. Cade nel fango della strada, a vivere come un senza tetto a New York presso la Grand Central Station. È una storia di crisi e resurrezione, la storia vera dell’autore, semplice ma efficace. L’autore propone ai lettori, le sue difficoltà per poi riuscire a tornare ad una vita migliore grazie alla scrittura. Un ottimo esempio di memoir, con una sorprendente nuova immagine di New York.
ALLA GRAN GUARDIA SI PARLA DI PREMIO LETTERARIO
PORTOFERRAIO. Primo appuntamento del “Caffè letterario” organizzato dal Comitato Promotore del Premio Elba, unitamente al Comune di Portoferraio, Apt dell’Arcipelago Toscano, con la collaborazione di Regione Toscana e Provincia di Livorno. E’ fissato per il 22 alle 17,30 , alla Gran Guardia ad ingresso libero, un incontro di analisi dei tre romanzi finalisti del concorso, intitolato alla memoria di Raffaello Brignetti. Si parte con l’opera di Mario Fortunato, "Quelli che ami non muoiono“ (Bompiani) romanzo che fa scoprire debolezze e virtù di noti personaggi di livello internazionale, per proseguire il giorno seguente, stesso luogo e ora, con il libro "Inverno alla Grand Central" di Lee Stringer (Nottetempo), un testo che narra la storia dello stesso autore, che viveva come un emarginato, in preda alla droga, un senzatetto che però poi è riuscito a uscire dal tunnel per diventare affermato scrittore.Entrambe le opere saranno presentate da Giuseppe Neri, componente della giuria letteraria del Premio Brignetti, scrittore e giornalista per anni in Radio Rai, autore del "Paginone" e di tante altre iniziative, nonché di libri di successo."Un momento importante - fa notare Icilio Disperati, presidente del Comitato Promotore.- Un meeting per tutti, al quale parteciperanno i 45 giurati popolari che stanno esaminando i testi finalisti. Tra essi tre classi delle scuole superiori, delle prof. Barboni, Frola e Catuogno, del liceo Foresi e del Commerciale Cerboni. Il premio letterario deve essere conosciuto nel modo più ampio, quale bene culturale del territorio".
Il 29 maggio, con medesime modalità, sarà la volta dell' altro finalista: Giorgio Montefoschi con "Le due ragazze con gli occhi verdi" edito da Rizzoli, presentato da Marino Biondi, pure lui della giuria letteraria del Premio Elba, diretta da Alberto Brandani. |
CAFFE' LETTERARIO, PER CONOSCERE I ROMANZI FINALISTI DEL PREMIO ELBA |
 PORTOFERRAIO. 45 giudici lettori al lavoro per l'esame dei tre testi, che si contendono il titolo del Premio letterario Elba 2009, romanzi firmati da Fortunato, Montefoschi (già finalista nel 2004) e Stringer. Intanto Icilio Disperati, presidente del Comitato Promotore, ha stabilito le date degli incontri del "Caffè letterario", la manifestazione che consentirà, con meeting ad ingresso libero alla Gran Guardia, di scoprire ogni aspetto dei libri prescelti dalla giuria letteraria diretta da Alberto Brandani."Il 22, 23 e 29 maggio - segnala il direttore dell'Apt, che sarà moderatore nei vari appuntamenti- chiunque potrà approfondire la conoscenza dei romanzi finalisti, e senza dubbio saranno presenti, come negli anni scorsi, i giudici lettori, quelli della giuria tecnica, scolaresche e gli amanti della letteratura contemporanea. Abbiamo avviato questo appuntamento per arricchire l'offerta culturale del Premio Brignetti, favorendo lo sviluppo del dialogo con la gente ed anche la conoscenza del nostro territorio da parte degli stessi letterati". Ogni incontro si terrà alle 17,30 e il 22.5 avvierà il" Caffè letterario" Mario Fortunato, autore di "Quelli che ami non muoiono" (Bompiani), romanzo che fa scoprire debolezze e virtù di noti personaggi di livello internazionale. Il giorno dopo sarà il turno di Silvia Ronchey, docente di Civiltà bizantina all'Università di Siena, nonché giornalista de La Stampa, Panorama, che fa parte della nostra giuria. Presenterà il volume di Lee Stringer "Inverno alla Gran Station" (Nottetempo), un testo che narra la storia dello stesso autore, che viveva come senzatetto riuscendo poi a diventare affermato scrittore. Infine il 29 Marino Biondi, anche lui della giuria letteraria, docente all'università di Firenze di Storia della critica e della storiografia letteraria, tratterà "Le due ragazze dagli occhi verdi"(Rizzoli) scritto da Giorgio Montefoschi, un romanzo dedicato a storie d'amore intense, ricche di colpi di scena e sensi di colpa. Le scolaresche che aderiranno all'esperienza partecipando agli incontri, faranno parte della giuria popolare con diritto di voto e riceveranno i testi in concorso. |
TRE ROMANZI IN LIZZA PER IL PREMIO 2009 |
PORTOFERRAIO. Concluso il lavoro della giuria letteraria, guidata da Alberto Brandani, che ha definito i tre finalisti della trentasettesima edizione del premio letterario internazionale isola d'Elba, intitolato alla memoria di Raffaello Brignetti. Scelti due romanzieri italiani che se la vedranno con un collega americano, per la conquista del concorso creato da Rodolfo Doni nel 1962. Si tratta di Mario Fortunato, autore di "Quelli che ami non muoiono" (Bompiani), Giorgio Montefoschi, che ha scritto "Le due ragazze con gli occhi verdi"(Rizzoli) e quindi "Inverno alla Grand Central" (Nottetempo) firmato da Lee Stringer. Il lavoro della giuria quest'anno è stato certamente più complesso, visto l'alto numero di partecipanti al premio letterario isolano, ritenuto da molti, uno dei più importanti d'Italia. Sono stati, infatti, 120 i testi giunti al Comitato promotore, diretto da Icilio Disperati o alla giuria tecnica composta di 15 tra letterati e giornalisti. Adesso l’analisi dei testi prosegue con l'esame da parte dei 45 giudici lettori, chiamati poi a votare il romanzo preferito. Alle soglie di giugno si tireranno le somme e alle scelte dei giudici popolari si aggiungeranno quelle definitive di ogni membro della giuria letteraria e scaturirà il vincitore. Succederà a "Ravel"(Adelphi) scritto da Jean Echenoz, il transalpino che trionfò nel 2008. La cerimonia di premiazione è prevista per il 20 giugno, sabato sera nella città medicea presso il Teatro napoleonico dei Vigilanti, e il vincitore riceverà l'assegno della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, maggiore sostenitore dell'evento culturale, insieme a Comune di Portoferraio, Apt e altri enti pubblici e privati. "Prima della serata finale, sono ancora previsti -commenta Disperati - gli incontri con l'autore che abbiamo avviato un paio di anni fa, per portare le opere finaliste a contatto diretto con il pubblico, per uno scambio di idee tra autori, le giurie e gli appassionati lettori ed anche gli studenti. Un appuntamento chiamato “Caffè letterario” e quanto prima definiremo le date di questi incontri che si svolgeranno alla Gran Guardia".
I TRE ROMANZI FINALISTI
"Quelli che ami non muoiono" (Bompiani)
Scenari, geografie reali e geografie degli affetti, il tutto per offrire una seducente, incursione nel nostro passato prossimo, negli anni in cui il mondo cambiava. Mario Fortunato ci vuol far notare che la scrittura, la memoria, può diventare racconto e dare immortalità alle persone che abbiamo amato. Come in un romanzo. Quindi ci parla di Borges che conosce le persone attraverso le loro mani, Laura Betti che scrive a Tony Blair, Matt Dillon che telefona per curiosità E così via per altri noti personaggi per tratteggiare la Roma del vento e dei poeti, oppure Berlino e un Muro che cade insieme a molte granitiche certezze, New York e gli inquilini dei suoi palazzi, e poi Tangeri, Londra.
Mario Fortunato ha pubblicato i seguenti libri: Luoghi naturali (Tascabili Bompiani), Immigrato (insieme a Salah Methnani, Tascabili Bompiani), L’arte di perdere peso, Amore, romanzi e altre scoperte, Il primo cielo, Sangue e L’amore rimane. Il suo ultimo romanzo I giorni innocenti della guerra (Bompiani 2007, Tascabili Bompiani 2008) è stato finalista al Premio Strega 2007 e vincitore del Premio Mondello e Super Mondello - Città di Palermo 2007.
"Le due ragazze con gli occhi verdi" (Rizzoli)
L'eros è il grande protagonista di questo romanzo. Pietro e Laura si sono amati da ragazzi e si rivedono, casualmente, dopo vent'anni, e di nuovo scoppia una passione, anche se Laura è sposata e madre di due figli. Si rendono conto che stanno forzando le loro vite; i sensi di colpa e un evento drammatico chiudono definitivamente la vicenda. Ma dieci anni più tardi il destino si accanisce e Pietro incontra per caso Maria, la figlia maggiore di Laura. E’ la copia della madre e nascono allora attrazioni, sensi di colpa e la situazione è davvero difficile.
Giorgio Montefoschi (1946) è uno dei maggiori scrittori italiani. tra i suoi romanzi ricordiamo: La casa del padre (1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003) e L’idea di perderti (2006).
"Inverno alla Grand Central" (Nottetempo)
Lee Stringer lavorava agli inizi degli anni 80 come copywriter pubblicitario, poi tutto precipita fino all’incontro con la droga e l’alcool. Cade nel fango della strada, a vivere come un senza tetto a New York presso la Grand Central Station. È una storia di crisi e resurrezione, la storia vera dell’autore, semplice ma efficace. L’autore propone ai lettori, le sue difficoltà per poi riuscire a tornare ad una vita migliore grazie alla scrittura. Un ottimo esempio di memoir, con una sorprendente nuova immagine di New York.
Lee Stringer lavorava agli inizi degli anni 80 come copywriter pubblicitario, poi tutto precipita fino all’incontro con la droga e l’alcool. Cade nel fango della strada, a vivere come un senza tetto a New York presso la Grand Central Station. È una storia di crisi e resurrezione, la storia vera dell’autore, semplice ma efficace. L’autore propone ai lettori, le sue difficoltà per poi riuscire a tornare ad una vita migliore grazie alla scrittura. Un ottimo esempio di memoir, con una sorprendente nuova immagine di New York.
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PREMIO ELBA ADESIONI BOOM PER IL 2009 |
Il premio Brignetti fa boom Sono oltre 120 i partecipanti
da il Tirreno — 06 marzo 2009 pagina 06 sezione: PIOMBINO
PORTOFERRAIO. Un boom di partecipanti al concorso letterario “Isola d’Elba-Raffaello Brignetti”. Oltre centoventi opere provenienti, in massima parte, dall’Italia, ma anche dagli altri paesi europei sono in lizza per contendersi la targa d’argento raffigurante l’Elba che sarà consegnata al vincitore assoluto. «La trentasettesima edizione del Brignetti - dice Icilio Disperati, presidente del comitato promotore del premio - ha già un buon motivo per essere ricordato, la massiccia partecipazine degli autori. Segno di quanto è cresciuto il concorso letterario e della sempre più grande importanza che esso sta rivestendo nel panorama culturale non solo italiano, ma continentale». Intanto il comitato promotore è impegnato nel predisporre le schede degli autori partecipanti che saranno consegnate ai componenti della giuria letteraria. La quale ha in programma di riunirsi verso la seconda decade del mese di aprile a Colle Val d’Elsa (come è abitudine) per effettuare una scrematura dei titoli e arrivare, poi, alla individuazione della terna che sarà sottosposta ai quanranta giudici popolari. I quali concorreranno a proclamare il vincitore durante la prima decade del mese di giugno. Il premio letterario si svolge grazie alla collaborazione del comune e dell’Apt dell’Arcipelago, con Regione, Provincia e Comitato promotore del premio letterario Isola d’ Elba - Raffaello Brignetti. |
PROCCHIO: UNA SERATA PER RODOLFO DONI |
Abbiamo ricevuto dal Comitato cittadino di Procchio il seguente Comunicato che volentieri pubblichiamo. PROCCHIO. Appuntamento culturale dedicato a Rodolfo Doni, il fondatore del Premio letterario internazionale isola d’Elba. Un meeting previsto per domenica 27, alle 21 e 30, presso l'ex ristorante dei pittori vicino al "Salotto di Procchio". Il Comitato attua l’evento d’intesa con il Comune retto da Luigi Logi, l’Apt e il Circolo Pertini, nell’ambito delle varie manifestazioni estive gestite dal gruppo di volontari."Ci è parso proprio opportuno- dice Lara Marchiani- presidente del Comitato- coinvolgere Rodolfo Doni, il padre del Premio Brignetti, per far conoscere un personaggio unico, che vive molti mesi all’Elba dal 1949. Un grande scrittore e uomo di cultura, che ha dato molto all’isola d’Elba. Nella serata interverrà anche Jacopo Taddei, giovane sassofonista, recente vincitore di un concorso di livello nazionale: eseguirà due brani all’apertura e alla chiusura della serata. Inoltre lo stesso Doni e Giuseppe Lieto, metteranno in mostra anche alcune loro opere pittoriche". L’ingresso alla manifestazione è libero e conduttore sarà Icilio Disperati, manager del Premio Elba nonché direttore dell’Apt, con lui Stefano Bramanti, addetto stampa del Brignetti e presidente del Circolo culturale Pertini. Aprirà la serata il sindaco di Marciana Luigi Logi.
(parte del manifesto)
DOMENICA 27 LUGLIO Ore 21,30
TAVERNA DEI PITTORI NEI PRESSI DEL SALOTTO DI PROCCHIO
RODOLFO DONI Fondatore del Premio letterario internazionale Isola d’Elba presenta il suo racconto
"Nubifragio sull’isola" edizioni Ares |
SERATA SWING PER ECHENOZ VINCITORE DEL PREMIO ELBA 2008 |
La serata conclusiva della 36^ edizione del Premio Letterario Isola d’ Elba-Raffaello Brignetti, sabato 14 nella bella e gremita piazza di Capoliveri, ha confermato il profilo, colto e popolare insieme, della manifestazione nata nel 1962 e considerata – su oltre duemila del genere in Italia – tra le dieci più importanti. Ad essere premiato Jean Echenoz, uno egli scrittori più considerati nell’ attuale panorama francese, autore di una decina di libri che gli hanno fruttato un paio di premi prestigiosi nel proprio Paese.
(nella foto Echenoz, a destra, in piazza Matteotti con il sindaco di Capoliveri Ballerini-foto Lanzoni) Seguite con interesse e partecipazione dal pubblico sia le domande rivolte dai giurati al vincitore che le risposte dello scrittore francese, circa i rapporti tra scrittura letteraria e musica ( domanda quanto mai appropriata se l’ oggetto è un romanzo sul grande compositore e ‘scarso pianista’ Ravel), sulla giustezza o meno della regola - non scritta - sulla fedeltà assoluta alla partitura musicale da parte dell’ esecutore, sul ruolo complementare di documentazione e fantasia nella stesura dell’ opera che indaga gli ultimi dieci anni di vita dell’autore del Bolero a partire dalla fine del 1927, un periodo di grandi cambiamenti sociali e culturali che, ha rivelato Echenoz, era all’ inizio l’ oggetto centrale del libro che voleva scrivere. Ne è uscito così un ‘ Ravel parallelo ‘, dandy pigro e misogino quanto basta, un ‘ genio senza qualità’ ma pur misteriosamente umanissimo, reso tale da una scrittura essenziale e ironica che, trattandosi di una traduzione, deve molto anche alla capacità che avuto Giorgio Pinotti (editor, oltre che traduttore, di Adelphi per i cui tipi è uscito ‘Ravel’ nel 2007 ) nel trattare il materiale linguistico; doti sottolineate nelle motivazioni della giuria da parte del suo Presidente, Alberto Brandani.. Bilancio positivo della manifestazione, inoltre, da parte del neo Presidente del Comitato promotore del Premio , Icilio Disperati, per la piena collaborazione di tutti i soggetti interessati, a partire dal Comune di Capoliveri. Leggera e divertente la conduzione della serata da parte di Stefano Masciarelli, sia nella parte del finto intimidito alle prese con la Cultura Letteraria che nella seconda parte della serata con la sua big band di ottimi musicisti, capaci di far ballare, o almeno battere le mani, a gran parte del pubblico. Una 36^ edizione swing, insomma. Ufficio Stampa Apt Arcipelago Toscano La motivazione della giuria Ravel è un romanzo cui si accede per la porta stretta, dagli esigui margini, della biografia letteraria. La vita del grande musicista francese, genio senza qualità dal carattere enigmatico, viene narrata con una tecnica rigorosa, a tagli squadrati e secchi come sulla materia di una pietra dura, un diamante sfaccettato e scintillante.Ravel è un personaggio ricostruito in una dimensione parallela a quella della vita che fu, nella scansione di alcuni eventi: il viaggio in America, la composizione del Bolero, la controversia con Paul Wittgenstein, il pianista dal braccio d’oro, il successo planetario, l’indifferenza alla fama, la progressiva malattia, la psicologia deserta di affetti e sentimenti, eppure stranamente misteriosamente umanissima.Un romanzo che è una sfida alla verità imperscrutabile delle vite che sono state grandi e che pure sembrano non avere lasciato tracce, se non nella letteratura. |
ECHENOZ RE DI CAPOLIVERI, A LUI IL PREMIO LETTERARIO ELBA |
La 36esima edizione del “Premio Letterario Internazionale Isola d' Elba – Raffaello Brignetti” è stata vinta da Jean Echenoz.
L’autore francese, già insignito di un Premio Goncourt (con “Me ne vado“) e del Prix Medicis (con “Cherokee”), ha conquistato la giuria con il romanzo “Ravel”( Adelphi 2007, trad. di Giorgio Pinotti). Autore molto amato dai lettori per il suo stile raffinato ed ironico, Echenoz ha utilizzato questa cifra stilistica anche per il suo ultimo lavoro, offrendo la possibilità di sbirciare nella quotidianità, documentata e fantastica ad un tempo, del cinquantaduenne Joseph-Maurice Ravel che in quegli anni contendeva a Stravinskij il ruolo di musicista più apprezzato del mondo. L'annuncio, nel corso della conferenza stampa nella mattinata di sabato al Grand Hotel Elba International di Capoliveri, è venuto dal Presidente della Giuria letteraria, Alberto Brandani e da Icilio Disperati, Presidente del comitato promotore del Premio Brignetti. In serata, in piazza Matteotti, cuore della suggestiva 'Caput Liberum' , la consegna del Premio all' autore parigino nativo di Orange, dalle mani dal Presidente della Fondazione Monte Dei Paschi di Siena, quale sostenitrice dell'iniziativa e festa con il conduttore-animatore-musicista Stefano Masciarelli. Jean Echenoz aggiunge così il proprio nome nell' albo d'oro del 'Brignetti', accanto ad altri prestigiosi scrittori e poeti tra i quali: Alfonso Gatto (prima edizione), Heinrich Böll, Eugenio Montale negli anni '60, Mircea Eliade ed Elémire Zolla (AA' 80) fino ai più recenti Mario Tobino, Alberto Bevilacqua, Mario Luzi, Ernesto Ferrero ed a Bijan Zarmandili vincitore lo scorso anno. |
ULTIME SUL PREMIO PRIMA DELLA SERATA FINALE |
(Zarmandili) PORTOFERRAIO. Tappe di avvicinamento alla serata di premiazione del premio letterario internazionale isola d'Elba, prevista per il 14 giugno a Capoliveri, in piazza Matteotti alle 21. Il Comitato promotore ha esaminato le schede di votazione ed emergerà il nome del vincitore della trentaseiesima edizione. Intanto Emerico Giachery, una delle colonne portanti della giuria letteraria del concorso isolano, si prepara a presentare il suo nuovo libro, tale manifestazione è prevista per venerdì 13 giugno alle 21.30 al De Laugier di Portoferraio. Non solo, Stefano Masciarelli e la sua band mettono a punto l'evento conclusivo. Il noto attore comico e showman, sarà il conduttore animatore dell'appuntamento culturale isolano più atteso dell'anno, e di certo prepara ogni dettaglio della cerimonia che designerà l'erede di Bijan Zarmandili, il trionfatore del 2007 con "L'estate è crudele"(Feltrinelli). Prima dell'incontro conclusivo, al mattino, presso il Grand Hotel Elba International, alle ore 11, è prevista la rituale conferenza stampa per dire ufficialmente dell'esito del concorso letterario. Longo, Livaneli e Echenoz, rispettivamente autori di"Dieci" (Adelphi), "Felicità"(Gremese) e "Ravel"(Adelphi), attendono il verdetto, come del resto tutto l'ambiente culturale isolano, italiano ed europeo. Alberto Brandani, presidente della giuria e Icilio Disperati presidente del Comitato, annunceranno l'esito delle votazioni. Lo staff gestionale è quindi pronto per questi ultimi tre momenti e di particolare interesse si annuncia l'incontro dedicato a Giachery, da molti anni membro permanente della giuria letteraria del premio Elba. Sarà illustrata una ennesima pubblicazione del professore, intitolata "Abitare poeticamente la terra" edita da Lumières Internationales.Un saggio poetico di riflessione sui grandi temi della bellezza e dell'amore, a tratti introspettivo e autobiografico,ed a presentare il docente interverranno Giuseppe Battaglini, storico ed ex dirigente del settore cultura del Comune di Portoferraio, Licia Baldi già professoressa di greco e latino al liceo Foresi e Alberto Risaliti, direttore di “Isole di Toscana Magazine”. L'incontro è aperto al pubblico e l'evento finale di Capoliveri, in caso di maltempo, si svolgerà presso il Grand Hotel Elba International. . E vediamo le caratteristiche di questa nuova pubblicazione di Giachery riprendendo due recensioni. Un saggio poetico di riflessione sui grandi temi della bellezza e dell'amore, a tratti introspettivo e autobiografico, garbato canto della memoria e testimonianza di ricerca di un'arte del vivere intesa soprattutto come pietas verso la vita, prende l'avvio da un probabile passo di Hölderlin "poeticamente abita l'uomo su questa terra" citato e commentato da Heidegger nel suo noto saggio "Hölderlin e l'essenza della poesia". L'autore del singolare testo è professore emerito di Letteratura italiana moderna e contemporanea dell'Ateneo romano, ha insegnato presso l'Università di Ginevra ed è un raffinato intellettuale che per tutta la vita ha interpretato testi letterari e poetici dando il massimo rilievo alle problematiche della parola scritta. Emerico Giachery, grande viaggiatore sempre alla ricerca di "paesi con l'anima" e dei luoghi abitati dai poeti, ha pubblicato monografie su Verga e su alcuni dei più grandi poeti italiani (Pascoli, D'Annunzio, Ungaretti, Montale) occupandosi anche della grande poesia in dialetto del Belli e di Albino Pierro. (elaborazione dal sito http://www.unilibro.it/f) Dal professor Emerico Giachery viene una preziosa novità editoriale, nella quale si fa riferimento alla Fede Bahá’í. Il libro in questione ha per titolo: “Abitare poeticamente la terra” - Carpena Edizioni Lumières Internationales Lugano. Con questo volume la casa editrice inaugura la collana “Poeticamente”, attraverso la quale si vuol dare corpo a quelli che Emerico Giachery chiama i “paesi dell’anima”.Breve estratto della citazione a pagina 169, capitolo intitolato “Luce di cortesia, musica di tenerezza”: “Ho sempre apprezzato il fatto che ai seguaci della fede bahá’í (una religione di tendenza ecumenica predicata nell’Ottocento in Persia da Bahá’u'lláh e ora diffusa in tutto il mondo) la pratica universale della cortesia venga prescritta addirittura nei testi sacri. Con la sua fiorita eloquenza orientale, Bahá’u'lláh insiste in esortazioni su questo tema: “sii degno della fiducia del tuo vicino e trattalo con viso sorridente e amorevole” (…)”.Non è la rima volta che il professor Emerico Giachery scrive della Fede Bahá’í. Anche nel volume “La vita che da barlumi”, alla pagina 107, del capitolo “Due virtù”, riporta analoghi elogi della Bellezza Benedetta e della Sua Rivelazione divina.
UNA BIOGRAFIA DI EMERICO GIACHERY Emerico Giachery, ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea nella Facoltà di Lettere di Roma Tor Vergata, ora a riposo, pur continuando a mantenere frequenti contatti con gli studenti. Dopo la laurea a Roma, assistente alla cattedra di Alfredo Schiaffini, suo maestro amatissimo; poi lettore di lingua italiana a Nancy e a Berna. Dopo aver conseguito la libera docenza in letteratura italiana, professore incaricato nelle Università di Cagliari e Macerata. Per un quinquennio ordinario di Lingua e letteratura italiana a Ginevra. Infine, prima del definitivo approdo a Roma, ordinario a Genova e all’Aquila, dove è stato anche preside di Facoltà. Tra le sue opere in volume meno lontane nel tempo si possono ricordare: Metamorfosi dell’orto e altri scritti montaliani, Bonacci, Roma 1985 (esaurito); Nostro Ungaretti, Studium, Roma 1988; Trittico pascoliano, Bulzoni, Roma 1989; Verga e D’Annunzio, seconda edizione interamente ristrutturata, Studium, Roma 1992 (alla prima edizione erano stati conferiti il premio “G. D’Annunzio” a Pescara e il premio “G. Verga” a Catania); Dialetti in Parnaso (dedicato ad alcuni tra i maggiori poeti in dialetto), Giardini, Pisa 1992; Letteratura come amicizia, Bulzoni, Roma 1996; Luoghi di Ungaretti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1988, “Pas-de-deux” per la poesia di Alberto Caramella, Vecchiarelli, Manziana 2000, scritto in collaborazione “amebea” con la consorte Noemi Paolini, con la quale ha di recente pubblicato un molto impegnativo e combattivo libro “a due voci”, Ungaretti ‘verticale’, Bulzoni, Roma 2000, che mette in luce la piena legittimità e la centralità dell’istanza religiosa nella poesia di Ungaretti; La parola trascesa e altri scritti, Vecchiarelli, Manziana 2000, indaga la parola poetica che aspira a trascendersi in leggerezza e luce (in Petrarca, Ungaretti, Luzi) e la multiforme presenza di Orfeo. L’avventura del sogno, Stango editore, Roma 2002, è una sorta di singolare “sinfonia onirica” che collega interpretazioni di sogni, testi letterari e memorie. In preparazione un nuovo volume su Montale. A uno dei maggiori dialettali del Novecento è dedicato Albino Pierro grande lirico, Genesi Editrice, 2003. Gioia dell’interpretare. Motivi, Stile, Simboli, Carocci editore, Roma 2006, ripercorre i momenti essenziali dell’incontro fra linguistica e interpreta testi esemplari di Leopardi, Verga, Ungaretti e Gadda. Nel 2007 appare Belli e Roma. Tra Carnevale e Quaresima, Edizioni Studium, Roma. In corso di pubblicazione Abitare poeticamente la terra. Non vanno dimenticate, frutto di antico irriducibile amore, diverse pagine e lecturae dantesche: alcune letture di canti danteschi vengono pubblicati in opuscoli accompagnati da un CD con la lettura a voce. La sua attività interpretativa, fondata sul richiamo continuo alla presenza del testo col suo vivo e dinamico universo di segni, si muove su piani diversi e convergenti: stilistico, semantico, simbolico. E l’itinerario dell’opera rappresenta, per l’autore come per l’interprete, un cammino di conoscenza. Sempre di più, in tempi recenti, lo studioso affianca alle pagine propriamente interpretative e critiche più libere pagine di cordiale riflessione e memoria, alle quali si addice la formula “letteratura come amicizia” che dà il titolo a uno dei suoi libri, uno di quelli che gli sono più cari. Col passar degli anni cerca di mettere a punto meglio che può uno stile critico affabile e non seriosamente accademico, e tuttavia il più possibile pertinente, anche o soprattutto per “sintonia”, ai testi esaminati e ai problemi di metodo che di volta in volta emergono.(dal sito http://www.genesi.org/catalogo_scrittori~id_autore~361.htm) (S.B) |
LE ULTIME SUL PREMIO ELBA PRIMA DELLA SERATA FINALE |
PORTOFERRAIO. Tappe di avvicinamento alla serata di premiazione del premio letterario internazionale isola d'Elba, prevista per il 14 giugno a Capoliveri, in piazza Matteotti alle 21. Il Comitato promotore ha esaminato le schede di votazione ed emergerà il nome del vincitore della trentaseiesima edizione. Intanto Emerico Giachery, una delle colonne portanti della giuria letteraria del concorso isolano, si prepara a presentare il suo nuovo libro, tale manifestazione è prevista per venerdì 13 giugno alle 21.30 al De Laugier di Portoferraio. Non solo, Stefano Masciarelli e la sua band mettono a punto l'evento conclusivo. Il noto attore comico e showman, sarà il conduttore animatore dell'appuntamento culturale isolano più atteso dell'anno, e di certo prepara ogni dettaglio della cerimonia che designerà l'erede di Bijan Zarmandili, il trionfatore del 2007 con "L'estate è crudele"(Feltrinelli). Prima dell'incontro conclusivo, al mattino, presso il Grand Hotel Elba International, alle ore 11, è prevista la rituale conferenza stampa per dire ufficialmente dell'esito del concorso letterario. Longo, Livaneli e Echenoz, rispettivamente autori di"Dieci" Adelphi), "Felicità"(Gremese) e "Ravel"(Adelphi), attendono il verdetto, come del resto tutto l'ambiente culturale isolano, italiano ed europeo. Alberto Brandani, presidente della giuria e Icilio Disperati presidente del Comitato, annunceranno l'esito delle votazioni. Lo staff gestionale è quindi pronto a gestire questi ultimi tre momenti e di particolare interesse si annuncia l'incontro dedicato a Giachery, da molti anni membro permanente della giuria letteraria del premio Elba. Sarà illustrata una ennesima pubblicazione del professore, intitolata "Abitare poeticamente la terra" edita da Lumières Internationales.Un saggio poetico di riflessione sui grandi temi della bellezza e dell'amore, a tratti introspettivo e autobiografico,ed a presentare il docente interverranno Giuseppe Battaglini, storico ed ex dirigente del settore cultura del Comune di Portoferraio, Licia Baldi già professoressa di greco e latino al liceo Foresi e Alberto Risaliti, direttore di “Isole di Toscana Magazine”. L'incontro è aperto al pubblico e in caso di maltempo si svolgerà presso il Grand Hotel Elba International di Capoliveri. . E vediamo le caratteristiche di questa nuova pubblicazione riprendendo alcune recensioni. Un saggio poetico di riflessione sui grandi temi della bellezza e dell'amore, a tratti introspettivo e autobiografico, garbato canto della memoria e testimonianza di ricerca di un'arte del vivere intesa soprattutto come pietas verso la vita, prende l'avvio da un probabile passo di Hölderlin "poeticamente abita l'uomo su questa terra" citato e commentato da Heidegger nel suo noto saggio "Hölderlin e l'essenza della poesia". L'autore del singolare testo è professore emerito di Letteratura italiana moderna e contemporanea dell'Ateneo romano, ha insegnato presso l'Università di Ginevra ed è un raffinato intellettuale che per tutta la vita ha interpretato testi letterari e poetici dando il massimo rilievo alle problematiche della parola scritta. Emerico Giachery, grande viaggiatore sempre alla ricerca di "paesi con l'anima" e dei luoghi abitati dai poeti, ha pubblicato monografie su Verga e su alcuni dei più grandi poeti italiani (Pascoli, D'Annunzio, Ungaretti, Montale) occupandosi anche della grande poesia in dialetto del Belli e di Albino Pierro. (elaborazione dal sito http://www.unilibro.it/f) Dal professor Emerico Giachery viene una preziosa novità editoriale, nella quale si fa riferimento alla Fede Bahá’í. Il libro in questione ha per titolo: “Abitare poeticamente la terra” - Carpena Edizioni Lumières Internationales Lugano. Con questo volume la casa editrice inaugura la collana “Poeticamente”, attraverso la quale si vuol dare corpo a quelli che Emerico Giachery chiama i “paesi dell’anima”.Breve estratto della citazione a pagina 169, capitolo intitolato “Luce di cortesia, musica di tenerezza”: “Ho sempre apprezzato il fatto che ai seguaci della fede bahá’í (una religione di tendenza ecumenica predicata nell’Ottocento in Persia da Bahá’u'lláh e ora diffusa in tutto il mondo) la pratica universale della cortesia venga prescritta addirittura nei testi sacri. Con la sua fiorita eloquenza orientale, Bahá’u'lláh insiste in esortazioni su questo tema: “sii degno della fiducia del tuo vicino e trattalo con viso sorridente e amorevole” (…)”.Non è la rima volta che il professor Emerico Giachery scrive della Fede Bahá’í. Anche nel volume “La vita che da barlumi”, alla pagina 107, del capitolo “Due virtù”, riporta analoghi elogi della Bellezza Benedetta e della Sua Rivelazione divina.
UNA BIOGRAFIA DI EMERICO GIACHERY Emerico Giachery, ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea nella Facoltà di Lettere di Roma Tor Vergata, ora a riposo, pur continuando a mantenere frequenti contatti con gli studenti. Dopo la laurea a Roma, assistente alla cattedra di Alfredo Schiaffini, suo maestro amatissimo; poi lettore di lingua italiana a Nancy e a Berna. Dopo aver conseguito la libera docenza in letteratura italiana, professore incaricato nelle Università di Cagliari e Macerata. Per un quinquennio ordinario di Lingua e letteratura italiana a Ginevra. Infine, prima del definitivo approdo a Roma, ordinario a Genova e all’Aquila, dove è stato anche preside di Facoltà. Tra le sue opere in volume meno lontane nel tempo si possono ricordare: Metamorfosi dell’orto e altri scritti montaliani, Bonacci, Roma 1985 (esaurito); Nostro Ungaretti, Studium, Roma 1988; Trittico pascoliano, Bulzoni, Roma 1989; Verga e D’Annunzio, seconda edizione interamente ristrutturata, Studium, Roma 1992 (alla prima edizione erano stati conferiti il premio “G. D’Annunzio” a Pescara e il premio “G. Verga” a Catania); Dialetti in Parnaso (dedicato ad alcuni tra i maggiori poeti in dialetto), Giardini, Pisa 1992; Letteratura come amicizia, Bulzoni, Roma 1996; Luoghi di Ungaretti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1988, “Pas-de-deux” per la poesia di Alberto Caramella, Vecchiarelli, Manziana 2000, scritto in collaborazione “amebea” con la consorte Noemi Paolini, con la quale ha di recente pubblicato un molto impegnativo e combattivo libro “a due voci”, Ungaretti ‘verticale’, Bulzoni, Roma 2000, che mette in luce la piena legittimità e la centralità dell’istanza religiosa nella poesia di Ungaretti; La parola trascesa e altri scritti, Vecchiarelli, Manziana 2000, indaga la parola poetica che aspira a trascendersi in leggerezza e luce (in Petrarca, Ungaretti, Luzi) e la multiforme presenza di Orfeo. L’avventura del sogno, Stango editore, Roma 2002, è una sorta di singolare “sinfonia onirica” che collega interpretazioni di sogni, testi letterari e memorie. In preparazione un nuovo volume su Montale. A uno dei maggiori dialettali del Novecento è dedicato Albino Pierro grande lirico, Genesi Editrice, 2003. Gioia dell’interpretare. Motivi, Stile, Simboli, Carocci editore, Roma 2006, ripercorre i momenti essenziali dell’incontro fra linguistica e interpreta testi esemplari di Leopardi, Verga, Ungaretti e Gadda. Nel 2007 appare Belli e Roma. Tra Carnevale e Quaresima, Edizioni Studium, Roma. In corso di pubblicazione Abitare poeticamente la terra. Non vanno dimenticate, frutto di antico irriducibile amore, diverse pagine e lecturae dantesche: alcune letture di canti danteschi vengono pubblicati in opuscoli accompagnati da un CD con la lettura a voce. La sua attività interpretativa, fondata sul richiamo continuo alla presenza del testo col suo vivo e dinamico universo di segni, si muove su piani diversi e convergenti: stilistico, semantico, simbolico. E l’itinerario dell’opera rappresenta, per l’autore come per l’interprete, un cammino di conoscenza. Sempre di più, in tempi recenti, lo studioso affianca alle pagine propriamente interpretative e critiche più libere pagine di cordiale riflessione e memoria, alle quali si addice la formula “letteratura come amicizia” che dà il titolo a uno dei suoi libri, uno di quelli che gli sono più cari. Col passar degli anni cerca di mettere a punto meglio che può uno stile critico affabile e non seriosamente accademico, e tuttavia il più possibile pertinente, anche o soprattutto per “sintonia”, ai testi esaminati e ai problemi di metodo che di volta in volta emergono.(dal sito http://www.genesi.org/catalogo_scrittori~id_autore~361.htm) se a me sembri nulla serve |
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