La Giuria Letteraria con questa motivazione assegna il premio a Balzano |
24 settembre 2018 - Giuria Letteraria
Gli abitanti di un piccolo paese della Val Venosta, la cui lingua madre è il tedesco, devono lottare prima con il fascismo, che vuole imporre una italianizzazione forzata nel Sudtirolo, emarginando chi non si adegua; poi con il nazismo, infine con la neonata repubblica, che negli anni ’50 si ostina a realizzare un vecchio progetto: quello di un invaso idroelettrico che finirà per sommergere il paese, e sconvolgere per sempre antichi equilibri naturali, umani ed economici, e con essi la dignità di quel piccolo mondo. Nella difesa delle radici della comunità montana sarà una intensa figura femminile, Trina, la contadina che sognava un futuro di maestra, a battersi con lo speciale, istintivo coraggio delle donne, a non rassegnarsi alle sopraffazioni delle istituzioni e dell’imprenditoria più cinica e spregiudicata. Benché ambientato nella prima metà del ‘900, il romanzo di Marco Balzano finisce per mettere lucidamente in discussione i grandi temi di oggi: il significato delle frontiere, i drammi delle migrazioni, il ruolo e la tutela delle minoranze, i meccanismi delle tensioni etniche, le violenze del potere, i limiti di una finta modernità e i danni spesso irrimediabili che produce. |